VENERDI' SANTO (mattina) - Le tre processioni e l' Incontro

La mattina del Venerdì Santo, per le vie di San Severo, ha luogo la tradizionale processione dell'Addolorata e di Gesù Flagellato. Sono tre le Confraternite che partecipano a questo corteo processionale:
1) L'Arciconfraternita dell'Orazione e Morte di N.S.G.C., che porta a spalla il simulacro della Vergine Addolorata.
2) L'Arciconfraternita del Rosario, che porta a spalla il Simulacro di Gesù alla colonna.
3) L'Arciconfraternita del Soccorso, un confratello della quale porta sulle spalle una pesante Croce in legno.
Anticamente, prendeva parte a questa processione, anche la Confraternita delle Grazie, la quale si associava a quella della Orazione e Morte di N.S.G.C.
Le tre processioni escono ognuna dalla propria chiesa e, dopo aver percorso alcune strade, giungono in Piazza Castello, luogo in cui avviene il cosiddetto "Incontro".
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In questa Piazza, quindi, sotto gli occhi del Vescovo, e di una folla incredibile di gente, avviene il simbolico "Incontro" tra le statue di Gesù alla colonna e l'Addolorata che, portate a spalla dalle Confraternite, corrono l'una incontro all'altra, mentre, tra le due Statue, giunte ormai vicine, viene innalzata la nera e pesante Croce, che pone termine all'ansiosa corsa della Madre e del Figlio.
In questo momento di raccoglimento, e di solennità, per il popolo sanseverese, echeggiano le note della "Canzoncina della Addolorata".
Subito dopo l'Incontro di Piazza Castello, il Vescovo di San Severo pronuncia il tradizionale "Fervorino" poi, le tre processioni proseguono insieme per il seguente itinerario: Via M. Tondi - Via Minuziano - Piazza Incoronazione - Via T. Solis - Piazza Plebiscito - Corso Gramsci - Piazza Castello - Via R. Recca - Piazza della Repubblica.
Nel 1963 si rispolverò la vecchia tradizione di un secondo incontro in Piazza Trinità (Piazza della Repubblica) dopo di che, il Cristo alla Colonna rientra nella Chiesa dei Celestini, e l'Addolorata prosegue per la Chiesa della Pietà, passando davanti a Palazzo Celestini e la Chiesa di San Severino, infine, per Via Imbriani e Largo Carmine rientra nella Chiesa dei Morti.
A Largo Carmine, anticamente avveniva un terzo incontro tra Gesù e a la Madonna Addolorata.
Nella processione testé descritta i rettori spirituali accompagnano le rispettive confraternite e ogni confraternita porta con sé il proprio "Calvario", una Croce artisticamente lavorata in legno.
II Calvario della Arciconfraternita della Morte è opera pregevole di intaglio in legno, della seconda metà del 1800; si sa che la catena che pende dal braccio della Croce, fu lavorata dai detenuti ed è fatta di mollica di pane. Il fazzoletto della Veronica di detto Calvario fu scolpito "ex novo" dal Comm. Antonio D'Amico, in quanto l'originale era andato perduto.
II Calvario della Arciconfraternita del Soccorso fu intagliato in legno dallo stesso Comm. D'Amico, quello della Chiesa dei Celestini, invece è antico ma molto rimaneggiato.
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- NOTE STORICHE -
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L'origine di questa processione è molto antica, sembra risalire all'epoca della epidemia di colera del 1837.
Nei giorni 14-15-16 Luglio del 1837, durante il flagello del colera in Foggia, la statua dell'Addolorata, nella Chiesa di San Giovanni Battista, aveva fatto registrare degli avvenimenti prodigiosi. La sera del 14 Luglio questa Statua era esposta alla pubblica venerazione dei fedeli, i quali si erano raccolti ai suoi piedi per implorare la liberazione dal flagello del Colera, che allora imperversava.
Davanti alla statua dell'Addolorata erano stati accesi due ceri, che incredibilmente arsero senza consumarsi per tutta la giornata. Ad un tratto, mentre si recitava una litania alla Sacra Immagine, il popolo vide che le pupille della Statua si muovevano, "in modo che quasi nascondevansi sotto le palpebre superiori, indi, pian piano ribassandosi si rivolgevano al popolo".
La sera seguente, sabato 15 Luglio, la Statua dell'Addolorata, ripeté lo stesso fatto prodigioso, cioè alzò le pupille verso il cielo per poi rivolgerle al popolo in chiesa.
La sera del 16 Luglio 1837, la stessa statua dell'Addolorata cominciò a sudare e a muovere gli occhi; il popolo, che aveva gremito l'intera Chiesa a tal vista, incominciò a gridare e a piangere.
Questi fatti prodigiosi, furono interpretati come un segno della liberazione dal flagello del colera.
In quel tempo era priore Felice De Ambrosio.
Detta Confraternita, incitata anche dal Predicatore della Quaresima in quell'anno, nelle ore mattutine del Venerdì Santo, volle condurre con se, processionalmente, nella visita consueta dei Santi Sepolcri la Statua dell'Addolorata; siamo nel 1838.
Era consuetudine infatti tra i devoti dell'Addolorata il Venerdì Santo, sul far del giorno, visitare sette Sepolcri in memoria dei Sette Dolori della SS.ma Vergine.
Anche la Confraternita del Rosario, dopo l'epidemia di colera del 1837, volle portare in processione la Statua del Cristo alla Colonna nel giorno del Venerdì Santo; era priore di questa Confraternita, D. Giuseppe Bucci.
Antonio Irmici, famoso per averci lasciato i suoi manoscritti, ha tramandato un episodio che spiegherebbe l'origine della Tradizione dell'INCONTRO tra Gesù Flagellato e l'Addolorata.
"Volle caso che a Largo Cappuccini, si scontrassero le Confraternite del Li Morte e del Rosario, con le rispettive Statue. Fu quello un momento sublime solenne, commuovente, al sommo grado; vedere d'improvviso la SS. ma Vergine che incontra il Figlio siffattamente martoriato!!! Fu tanta la commozione nel popolo ivi raccolto, che intenerito sino alle lacrime, innalzò al Cielo grida di compunzione, di compassione, di amore, di massimo dolore! Da quel tempo si escogitò il modo di meglio organizzare per l'avvenire, venirle incontro.
Così annualmente, la Reverendissima Curia Vescovile, vi assegnò il Largo Cappuccini, il centro della Piazza Trinità e Largo Carmine".
E ancora lo stesso autore, ci descrive un episodio avvenuto durante la processione del Venerdì Santo, verso il 1860: "Mentre a Largo Cappuccini eseguivasi il primo incontro, unitamente alla Croce, un tal Potito Turbacco, oriundo Foggiano, caffettiere ... All'Incontro delle due Statue, volendo apparir spirito forte, si mise a deridere pubblicamente e forsennatamente quella buona gente, vedendola sì facile ad intenerirsi e commuoversi alla vista di una Pupa Vestita e di un Pezzo di Legno. diteggiato a Cristo !!! A quella orribile bestemmia, i circostanti fremettero di sdegno, mentre le Sacre Immagini non erano peranco divise, volendo il derisore valicare una corrente di acqua lurida, che rasentava la parte settentrionale della Chiesa delle Grazie... sdrucciolò e con la testa in giù e con tutto il corpo, si immerse in quelle putride cloache, ricercato dalla Polizia se ne rinvenne il cadavere dopo un giorno, orrendamente deformato, si pensò estrarlo a brani, mediante uncini di ferro, usi ad incendiar ristoppie".
II 17 Aprile 1867, il Priore della Congrega del Rosario, Luigi Monica, nel chiedere al Sindaco di San Severo, il permesso per la Processione del Venerdì Santo, così scriveva: "Dovendosi Venerdì Santo, 19 del c.m., alle ore 5 a.m. procedere alla consueta Processione Religiosa del Simulacro di Cristo, per le diverse strade di questa Città, così prega alla di Lei Autorità, a volersi benignare di ordinare un Drappello di Guardia Nazionale sotto le Armi, per l'accompagnamento del medesimo, onde conservarsi l'Ordine Pubblico".Alla Settimana Santa è legato un altro aneddoto descritto da Antonio Irmici: "Verso il 1868 ... un gruppo di pescivendoli, pregarono l'amministrazione di voler essi condurre processionalmente nel Venerdì Santo, la Statua del detto Cristo legato, promettendo di raccogliere nel popolo, competente limosina, che l'Amministrazione stessa, adibiva per sopperire alle spese delle Sacre Funzioni della settimana Maggiore. Ora, avvenne, verso il 1868, che la somma questuata, prima di consegnarsi ì all'Amministrazione del Pio Sodalizio, si depositò in mano ad uno di essi, i un certo De Nicola Severino, costui, impadronitosene, scappò via di Città, dopo le feste pasquali rimpatriò, ma non volle consegnare la somma alla Chiesa. Una notte gli cadde addosso un Crocifisso, che teneva sospeso al muro del suo capezzale, e si conficcò nell'occhio destro, ... rimase guercio !"
Nel 1868, la Processione del Venerdì Santo ebbe inizio alle ore 6 a.m. e lo stesso per gli anni dal 1871 al 1887.
Dal 1877 la Confraternita del Rosario, nel giorno del Venerdì Santo," ha la costumanza di visitare i Sepolcri, con la Statua di Cristo legato alla Colonna”. Nel 1885 l'Incontro, che anticamente si svolgeva al Largo Cappuccini, passò alla Via di Belvedere, vale a dire alla Via del Rosario, e precisamente nel Largo Rosario, nel quale poi fu costruito di recente, il Palazzo delle Poste e Telecomunicazioni.
Nel Venerdì Santo del 1915 i Confratelli del Rosario, che portarono in processione la Statua di Gesù Flagellato, furono solo 9, e precisamente Felice Mennelli - Orlando Fiore - Palumbino - Vincenzo Cascavilla - Giuseppe Fasino - Conte - De Litteriis Luigi - Florio e La Donna, i quali, per poter portare la Statua del Cristo, offrirono L. 6 ognuno, alla Confraternita, mentre, alla Banda Musicale che partecipò alla Processione, si pagarono L. 87.
Nell'anno 1922, sembra sia iniziata, nella Chiesa dei Celestini, la Festività di "Ecce Homo". L'impressione che ebbe il Vescovo di San Severo, Mons. Bonaventura Gargiulo, della nostra Processione del Venerdì Santo, fu questa: "... in San Severo sono assai commuoventi le Processioni dell'Addolorata e di Gesù Flagellato, fatte dalle Arciconfraternite della Morte e del Rosario". Mons. Bonaventura Gargiulo fu Vescovo di San Severo, dal 1895 al 1904.
Diverso, invece, sarà il giudizio di Mons. Oronzo Durante, che fu Vescovo di San Severo, dal 1922 al 1941. Sembra non si sia commosso molto, nel vedere la Statua del Cristo, che, Legato alla Colonna, camminava e correva incontro alla Madre e, tanto non si commosse, che ordinò una nuova Statua raffigurante "Cristo che porta la Croce" per la Processione del Venerdì Santo.
In una sua Visita Pastorale, fatta nella Chiesa dei Celestini, Mons. Durante scrisse: "Nel 1928 fu introdotta la Devozione di Gesù che porta la Croce".
Nel 1932 il Cappellano dell'Arciconfraternita della Morte, D. Salvatore D'Angelo, nel chiedere il permesso per la processione del Venerdì Santo alla Curia Vescovile, indicava il percorso che la statua dell'Addolorata avrebbe seguito: "Via Imbriani - Via Matteo Fraccacreta - Via D'Alfonso - Giro Esterno - Via Mercantile (R.Recca) e Piazza Municipio".
Elvira Azzeruoli, nella sua opera, ci fa sapere che nel 1934 l'Incontro, avveniva in tre punti, e che la statua di Gesù Flagellato era stata già sostituita con quella di Gesù che porta la Croce.
Successivamente, il popolo Sanseverese rivolle la bellezza e la espressività del suo Cristo alla Colonna, nella Processione del Venerdì Santo.
Il 19 Marzo del 1947 si tenne, nella Chiesa della Pietà, una riunione dei Priori delle tre Arciconfraternite che prendevano parte alla Processione, si decise sul modo di procedere in processione, e si stabilirono delle regole che furono fermate su un documento che, sottoscrissero il Priore Francesco Mascia per l'Arciconfraternita del Soccorso, il Vice - Priore Carmine Tarantino per l'Arciconfraternita del Rosario, il Priore Ing. Giovanni Masselli per l'Arciconfraternita della Orazione e Morte di N.S.G.C.
In questo documento, si stabilì che dopo l'Incontro (al Largo del Rosario), la Processione dovesse continuare con il seguente ordine cioè, prima la Confraternita delle Grazie (che allora prendeva parte alla Processione), poi la Congrega dei Celestini, poi la Congrega del Soccorso, la Congrega dei Morti, poi la Statua di Gesù Flagellato, con i soli portatori e gli Amministratori della Congrega, quindi la Croce del Soccorso e la Statua della Vergine Addolorata, circondata dai soli Confratelli della Morte, adibiti al suo trasporto, seguita dalle bambine indossanti le vestine dell'Addolorata.Si stabilì in questa sede, che durante la Processione, ad evitare confusione, i componenti della Congrega dei Celestini, avrebbero dovuto cantare il "Miserere" e, terminato questo canto, i confratelli dell'Orazione e Morte, avrebbero dovuto cantare lo "Stabat Mater", così a turno, per tutta la durata della Processione.
La Statua fu fatta fare in cartapesta a Lecce, nel 1927 dal Cav. Mani: e dal 1928, venne portata in Processione, il Venerdì Santo, in sostituzione della Statua di Gesù Flagellato, di Gregorio Palmieri.
Mons. Durante, fu il Vescovo delle riforme, delle innovazioni, forse così volle passare alla storia di San Severo, e ci riuscì, anche se qualche volta, per aneddoti un po' troppo animati, come i moti del 1927, nella Chiesa della Pietà.
Si stabilirono regole, anche per i bacili delle offerte, che si sarebbero dovuti portare davanti alle singole Statue, e per le spese della Banda Musicale.
Il tutto fu subordinato all'approvazione del Vescovo Mons. Francesco Orlando.
Tra il 1951 e il 1953 si introdusse l'usanza di arricchire di fiori le pedane delle Statue del Cristo e dell'Addolorata, in questa Processione.
Nel 1953 vigeva l'usanza, per i portatori della Statua di Cristo alla colonna, di dare la propria adesione per partecipare alla Processione del Venerdì Sante entro e non oltre la Domenica delle Palme, per poter dare il tempo, agli Amministratori della Congrega, di poter formare le squadre di portatori della Statua.
Ogni squadra era formata da quattro Confratelli scelti sempre della stessa altezza, (misurata alla spalla ) e portava (così come oggi) la Statua per uno o più tratti di percorso prestabiliti.
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- Il testo, a cura del dott. Francesco Stanzione, è tratto dal sito http://www.arciconfraternitadelsoccorso.it .
- Foto a cura di Franco Modola.
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** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento agli amici Franco Modola e Aldo Prattichizzo per avermi fornito il presente materiale fotografico sulla Settimana Santa di San Severo.